PRESENTAZIONE
Siamo nel piccolo villaggio di Anatevka, nella Russia zarista, all'inizio del secolo. Il clima che si respira proietta già l'ombra spettrale dei sanguinosi eventi che di lì a pochi anni avrebbero sconvolto il mondo. Tevye è il lattivendolo del villaggio, semplice e saggio, che parla con Dio, che vorrebbe essere un po' più ricco e che vive nel continuo esercizio di approfondire la sua conoscenza. Intorno a lui la moglie Golde e le cinque figlie, di cui tre in età da marito, che rappresentano il fulcro narrativo della storia. Egli infatti intenderebbe maritare le figlie secondo le tradizioni, le norme e le regole con le quali egli stesso è cresciuto e delle quali è fervente osservante, ed invece soccomberà alle trasformazioni sociali che lo investono, ai venti di novità che le nuove generazioni apportano, facendo della gestione umana familiare una forte metafora del sociale. Sullo sfondo, la vita dell'intero villaggio, disegnata con divertimento e singolare, poetica umanità. Un microcosmo che ruota attorno a precise convenzioni sociali e religiose, la tradizione ebraica, cantando e danzando il folklore della propria vita, tra gioie e preoccupazioni, fino all'ingiusta e triste fine della persecuzione e dell'esilio, tra le macabre avvisaglie del futuro olocausto.
CAST
REGIA
RAPPRESENTAZIONE
TEATRO CINTHYANUM, Genzano