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SCUOLA OLISTICA

«Spesso Stanislavskij e i suoi allievi [...] scoprivano che il lavoro su se stesso come attore diveniva un lavoro su se stesso come individuo» Eugenio Barba

SCUOLA OLISTICA

“Penso che il teatro produca sempre un’attivazione conoscitiva e perciò debba contenere una preoccupazione pedagogica, uno sguardo sull’individuo, prima che sul mestierante. Ritengo che questo sia ancora più vero qualora ci si occupi di ragazzi in evoluzione e di addestramento professionale.” Questo assunto espresso da Stefano Masotti (cfr. Il corpo emotivo e poetico) spiega chiaramente l’esigenza e la vocazione della nostra scuola.

Negli anni ’70, nella più famosa scuola di formazione di attori al mondo, l’Actor’s Studio di New York, tra gli insegnamenti programmati vi era quello della Bioenergetica. L’insegnante era Ellen Green Gianmarini, colei che, insieme ad Alexander Lowen e a sua moglie, aveva contribuito a sviluppare il metodo delle Classi di Esercizi come strumento di lavoro nei gruppi. Si stava prendendo coscienza del fatto che la condizione umana, qualunque essa sia, è sempre una comunicazione con il mondo esterno, ed è ancora più vero quando ci si espone nell’azione teatrale. Perciò la condizione personale entra, imprescindibilmente, nella comunicazione teatrale.

«Educare la mente senza educare il cuore significa non educare affatto» Aristotele

Molti degli allievi che si innamorano della recitazione pensano erroneamente che questa sia l’arte dell’uscire fuori da sé, dalla propria pelle, per entrare in quella di qualcun altro. Durante la buona pratica, gli allievi si accorgono di non uscire fuori da niente; ma anzi entrano dentro di sé, raggiungendo nel profondo di loro stessi quelle parti espressive rimaste a lungo sopite. E quando queste parti sono espresse per la recitazione, essi provano una sensazione di espansione. Una sensazione adrenalinica simile a quella che si prova in una grande avventura, sensazione che vogliono ripetere ancora e ancora.

«Per ri-modellare artificialmente la propria energia, l'attore deve pensarla in forme tangibili, visibili, udibili, deve rappresentarsela, scomporla in una gamma, trattenerla, sospenderla in un'immobilità che agisce, farla passare con intensità e velocità diverse, come in uno slalom, attraverso il disegno dei movimenti». Eugenio Barba

La Scuola Olistica opera con lo studente, riconoscendolo nella sua totalità biologica, psichica e spirituale e lo accompagna in un percorso di espansione della coscienza, lasciando intatto lo spirito creativo. La scuola diventa così garante della libertà personale; essa offre strumenti, educa ad essi ma non traccia linee precostituite evitando di suggerire omologazioni a schemi d’attore contemporaneo. L’arte è fuori dal tempo e ogni attore è quel che è.

SCUOLA OLISTICA

Gli interventi della Scuola Olistica realizzano un lavoro specifico di scioglimento delle tensioni corporee e psichiche e propongono un cammino autocurativo e responsabile nel contatto con se stesso. Il lavoro rende la struttura e la funzione espressiva degli studenti duttile e flessibile, per esperire una qualità del sentimento che doti il futuro attore di un corpo autenticamente e credibilmente poetico, per una miglior qualità scenica e del prodotto d'arte nel suo insieme.

Tramite un lavoro ri-educativo e formativo, che tenga conto delle particolari caratteristiche di ogni studente, si possono ridurre le limitazioni alle competenze e potenzialità poetiche del futuro attore. La formazione teatrale offre il giusto tempo del sentimento, propone di esperirlo in un contesto protetto, rassicurante e accogliente in modo incondizionato. Gli esercizi teatrali inducono un nuovo modo di pensare ed immergere tutta la mente nei sensi, compreso il sesto, il cenestesico, e il settimo, la spiritualità.

Perciò il nostro studio libero attinge direttamente da antiche filosofie, dallo studio e dall’analisi dei centri energetici Chakras con applicazione attoriale, dalla natura, dal corpo come sede dell’inconscio collettivo, perché l’allievo attore possa riferirsi a modelli archetipali e conoscerne i simboli. Quelli universali conservano il loro potere attraverso i secoli: refrattari al passare del tempo e alle trasformazioni dei valori culturali, essi riescono a coinvolgere ogni nuova generazione.

Il giovane artista imparerà che se un’immagine qualsiasi vale mille parole, un'immagine simbolica ne vale infinitamente di più; essa apre la mente e consente alle idee di affluire ed associarsi liberamente dando vita a nuovi schemi di pensiero.