ABOUT
Emiliano Pellisari, fondatore della Compagnia Nogravity, coreografo, direttore.
Lo stile di Emiliano Pellisari deriva da studi che vanno dal teatro ellenistico allo straordinario teatro del Rinascimento e alle invenzioni meccaniche del Seicento. Riprende la grande tradizione barocca italiana del teatro delle meraviglie: un'epoca in cui le botteghe dell'artista, sorte in città italiane come Firenze, Roma o Milano, progettavano e costruivano apparati straordinari che furono magistralmente applicati dai grandi artisti-artigiani italiani nelle loro messe in scena per incantare le corti di tutta Europa.
Alla morte del presunto padre, il giornalista e scrittore Nanni Filippini, il giovane Emiliano dovette interrompere gli studi di Filosofia e iniziare a lavorare come falegname, idraulico, elettricista… insomma come un vero artigiano teatrale.
A quel punto Emiliano Pellisari si dedicò alle proprie creazioni teatrali e iniziò a lavorare come regista teatrale. Ha ideato e creato la tecnica NoGravity e ha iniziato il suo nuovo percorso artistico con la mostra “Daimon Project” che è stata presentata all'International Art Center di Mosca nel 2005.
Nel 2008 conosce la giovane talentuosa ballerina Mariana Porceddu, oggi co-coreografa della compagnia e sua compagna nella vita.
Mariana/P, co-coreografa e ballerina principale
Nel 1987, all'età di 6 anni, inizia gli studi di danza e, all'età di 18 anni, attraversa il mare per superare l'esame di ammissione all'Accademia Nazionale di Danza di Roma, Italia.
Nel 2003 si diploma e diventa ballerina professionista; ha poi ottenuto lo stage presso l'École supérieure de danse de Cannes di Rosella Hightower, Francia.
Nel 2005 entra a far parte della compagnia "Danza Prospettiva" di Vittorio Biagi, fondamentale esperienza artistica.
Nel 2006 lavora a livello internazionale al “Jazz dance world congress” presso l'Harris Theatre di Chicago e ha lavorato come ballerino nel Programmi TV “Mattino in Famiglia” e “Domenica in Famiglia”, RAI 2.
Nel 2007 diventa insegnante di classica e moderna ai nuovi corsi di formazione della FIDS. Nello stesso anno, durante il "Gran Premio Danza" tenutosi a Santa Marinella (Roma), entra a far parte della giuria insieme ad Alberto Testa, Oriella Dorella, Vilma Battafarano.
Nel 2008 conosce Emiliano Pellisari e inizia come assistente coreografo 2 anni dopo. Dal 2012 inizia come prima ballerina e co-coreografa di NoGravity.
Compagnia
In 15 anni la critica ha tentato di interpretare la Compagnia Nogravity come una compagnia di danzatori che però non facevano danza. Il paradosso per gli operatori non ha mai coinciso col pubblico che si gode lo spettacolo e basta. Non è forse danza, nel senso che non appartiene alla storia della danza. Però abbiamo il corpo umano che si muove sul palco e queso appartiene antropologicamente alla danza. Non si sfugge alla critica e alle dissertazioni concettuali, pero’ si puo’, a 15 anni dalla prima opera demonica dal tema ultramondano (Daimon, Roma 2005), voler ofrire e svelare gli sudi e le sperimentazioni che portarono alla creazione di uno stile unico nel suo genere. NOGRAVITY ha voluto portare alle estreme conseguenze le scelte coreografche che hanno portato alla creazione dello spazio scenico e alla tecnica coreografca appunto Nogravity. 15 anni dopo la prima creazione, lo spazio teatrale è sempre più sintetizzato, minimalista, dove si annulla la fisica della realtà e tutto appare come un esperimento naturale straordinario e miracoloso,sognato ad occhi aperti. I danzatori Nogravity agiscono nello spazio scenico eseguendo movimenti secondo una grammatica coreografica ideata da Emiliano pellisari ed implementata negli anni insieme a Mariana Porceddu. I danzatori realizzano il sogno di Cordon Craig? Sono le super-marionette utilizzate per le loro capacità atletiche, il loro talento musicale, la bellezza del gesto.
DIDATTICA
Corpo
Percorso perfomativo condotto dalla danzatrice-coreografa Mariana Porceddu, in arte MARIANA, per approfondire il rapporto con il corpo e ricercare in esso l'espressività vera e profonda evocata dalla danza e dal gesto; uno degli obiettivi cardine sarà conoscere e riconoscere lo spazio fuori e dentro al corpo, individuato dalla respirazione vissuta come principio di rilassamento muscolare o come primo motore fondamentale. Misurare il tempo, ovvero sentire e gestire il tempo della scena: analizzare il silenzio come attesa dell'azione, costruire e riconoscere il ritmo. Ricercare il Dialogo tra istinto e ragione e trovare la sua sintesi. Il fine ultimo è quello di portare l'artista ad un'immediata e consapevole presenza scenica.
Luce
Laboratorio tenuto da Emiliano Pellisari, scenografo, costumista, illusionista, regista teatrale e coreografo sui generis. Emiliano è un' artista multidisciplinare che lavora
sull'integrazione dei linguaggi della scena (danza, teatro, musica, mimo, physical theatre). Il suo corso comprende lo studio della luce che cade sui corpi illuminandoli con chiari e scuri che si sposa con lo studio dell’anatomia umana esaltando le figure e i movimenti di attori, danzatori e performer in una dimensione pittorica fondata sulla prospettiva centrale. Esiste un solo unico piano: quello verticale della tela del pittore. Il laboratorio sarà permeato di nozioni di storia dell'illuminotecnica.
MATERIE
PRESENTAZIONE
Emiliano Pellisari, scenografo, costumista, illusionista, regista teatrale e coreografo sui generis.
Mariana/P, ballerina e coreografa