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ENRICO FRATTAROLI

NOTA BIOGRAFICA

Nato a Rocca San Zenone (Terni) il 7 agosto 1951; residente in Roma; laureato in Lettere e Filosofia all’Uni- versità La Sapienza di Roma. Dal 1976 al 1981 ho lavorato da attore con registi della cosiddetta ‘avangardia romana’ quali Giuliano Vasilicò, Memè Perlini, Giancarlo Nanni. Nel 1983 ho fondato la compagnia Strava- gario Teatro con l’attore Franco Mazzi, con il quale ho cominciato a produrre, in intima intesa artistica, i miei primi lavori da regista. Con Mr Bloom, da James Joyce, del 1984, ho gettato le basi di tutta la mia poetica futura, caratterizzata da un rapporto sempre più elaborato e stretto fra musica, poesia, drammaturgia. Nel 1992, dopo la grande produzione di OPERA, da Sofocle, in greco antico, decisi di rinunciare alle sovvenzio- ni del Ministero dello Spettacolo per svincolarmi da logiche e modalità che reputavo ormai contrarie al modo di pensare e realizzare le mie opere teatrali. Da allora, procedo da artista indipendente.

L’avere rinunciato, quando erano irrinunciabili, alle sovvenzioni ministeriali ha determinato non solo o non tanto la direzione, quanto le modalità di esistenza, se non di immaginazione del mio teatro. Nel 2010, in una intervista sul mio lustro di produzioni sull’opera del Marchese de Sade, asserivo di aver affrontato Sade sadianamente, vale a dire disponendomi a una lettura, a una dedizione, a un coinvolgimento eccessivi come il carattere eccessivo della sua scrittura esigeva, e che questo era stato possibile a condizione di restare “fuori dal teatro”, connesso alla natura, al ritmo del mio procedere in Sade – e di Sade in me – dissociato per prin- cipio dagli spazi, dai tempi, dai modi di produzione e distribuzione del teatro in Italia.

Quanto detto emblematicamente sul mio ciclo di opere sadiane valeva per le opere su Joyce, che l’hanno preceduto, e vale per l’opera su Sarah Kane, che più recentemente ha visto la luce. Il mio teatro esiste fin- ché mi ostino a farlo esistere, inventandomi di volta in volta i modi di produrlo al di fuori delle regole, dei tempi e degli spazi a vario titolo istituzionali, esclusivamente alimentato dalla mia passione di utopie esteti- che, le sole dimensioni di utopia – di non distopico futuro – in cui io mi riconosca. Questo mio essere fuori dal teatro non mi ha impedito di presentare i miei lavori a Parigi o a Dublino, a New York, a Melburne o a Sidney, al Cairo o a Praga, ma mi ha escluso, nondimeno, dal sistema, o dalla famiglia del teatro italiano. Una solitudine, una necessità, la mia, in cui ritrovo, intatta, la mia singolare libertà.

Il mio è un teatro non tematico, non narrativo, a rigore neanche drammaturgico, ma formalmente ed essen- zialmente poetico. Sulla scena, le dimensioni testuali, musicali, plastiche e visive si integrano come fili di un unico tessuto compositivo. Una poiesis alla cui complessità lavoro in prima persona, curando ogni aspetto, come un video-maker, un musicista, uno scrittore, un regista, un autore o, semplicemente: un artista.

 
CV ARTISTICO COMPLETO

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MATERIE

Recitazione in versi - Recitazione su Partitura Musicale

 
PRESENTAZIONE

Artista indipendente. Autore di opere teatrali, acustiche, plastiche, audiovisive.
www.enricofrattaroli.eu/